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Adottare un bambino in Italia e all’estero: requisiti, indagini e cosa sapere

adottare un bambino

Il desiderio di allargare la famiglia potrebbe incontrare alcuni ostacoli, che tuttavia possono essere superati con l’adozione. Scopriamo come adottare un bambino!

Il sogno di una vita potrebbe infrangersi di fronte all’impossibilità di dare alla luce un figlio, eppure il senso di frustrazione può essere spazzato via dall’opportunità dell’adozione bambini.

Il mondo delle adozioni dei bambini si muove intorno a meccanismi tutti suoi, da quelli burocratici a quelli mentali.

Chi decide di allargare la famiglia in questo modo, si ritrova a navigare in un mare di informazioni e a farsi moltissime domande su come si adotta un bambino e come funziona l’adozione in Italia e all’estero.

Adottare un bambino

Le coppie che vogliono adottare un bambino, devono essere decise ad affrontare il relativo iter burocratico e psicologico e i possibili ostacoli dettati dalle storie, dalle condizioni e dal carattere del bambino.

Che sia per problemi di fertilità o per dare una famiglia ad una creatura innocente, infatti, la coppia deve condividere gli stessi obiettivi e pensieri. Perché? L’adozione comporta possibili problematiche relative al profilo giuridico (adozione che non va in porto), alle condizioni del piccolo (stato di salute, storia personale, difficoltà di apprendimento e socializzazione, etc.) e al desiderio di conoscersi (curiosità intorno alle origini).

Adozione nazionale o internazionale

Quando si parla di adozione di un bambino è bene fare una distinzione: l’adozione di tipo nazionale e l’adozione di tipo internazionale.

Chi vuole adottare un bambino italiano, spesso si trova di fronte a bambini non riconosciuti o minori che gravitano nel sistema di case famiglia e istituti. Adottare un bambino in Italia ha pro e contro: tempi brevi (12-14 mesi), facile inserimento sociale e riduzione del gap linguistico tra i vantaggi; numero esiguo di bambini adottabili e rischio giuridico tra gli svantaggi.

Per l’adozione di tipo internazionale, invece, le linee guida su come adottare un bambino neonato o un minore riflettono le leggi del Paese di origine. È sicuramente una scelta coraggiosa e arricchente, ma lastricata di burocrazia, barriere culturali e linguistiche e tempi lunghissimi (fino a 3 anni). Oltre a ciò, una volta adottato, il bambino può non riuscire ad integrarsi nel nuovo ambiente socio-culturale.

La scelta tra adozione nazionale o internazionale spetta ai genitori, ma quasi sempre decidono di presentare entrambe le domande.

I requisiti per adottare un bambino

L’adozione è un’esperienza che non tutte le coppie possono provare, giacché esistono precisi requisiti per adottare un bambino.

La coppia deve essere sposata da almeno tre anni e o aver convissuto per almeno tre anni prima del matrimonio recente; non deve avere alcuna separazione in corso; ci deve essere una differenza di età superiore ai 18 anni e inferiore ai 45 anni rispetto all’età del piccolo; acconsente ad essere sottoposta a indagini dei servizi territoriali.

Questi enti territoriali, hanno il compito di valutare la coppia, dalla storia personale di ogni genitore e della coppia, alla capacità di educare, fino alla sfera economica. Non passano inosservati neanche l’ambiente familiare d’insieme ed i motivi che spingono verso l’adozione.

Dopo le indagini dei servizi territoriali, quindi, le domande su come adottare un bambino italiano e/o straniero lasciano spazio al momento dell’attesa (che potrebbe superare i tre anni di validità della dichiarazione di idoneità).

L’arrivo del bambino

L’arrivo del bambino è un momento colmo di gioia che, tuttavia, deve affrontare alcuni passaggi obbligati. Quali?

Nel caso dell’adozione di un bambino italiano, i genitori accolgono il piccolo in modo provvisorio (affidamento preadottivo) della durata di almeno 12 mesi, fino a quando l’adozione non sarà definitiva.

Per quanto riguarda l’adozione internazionale, invece, le coppie devono affrontare lo step del decreto di idoneità, vale a dire la convocazione da parte del Tribunale che può o meno richiedere altre indagini, a seguito delle quali può dare il via libera o revocare l’idoneità.

Il rilascio del decreto di idoneità apre una finestra di massimo un anno per l’avvio della domanda di adozione internazionale (meglio se seguita da agenzie autorizzate). I genitori e il bambino si incontreranno più volte nel Paese di origine del piccolo e, dopo il lasciapassare, potranno formare la loro nuova famiglia in Italia. Anche in questo caso, ci sarà l’affidamento preadottivo fino alla formalizzazione dell’adozione.

 

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