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Bambini iperattivi: iperattività e vivacità, sintomi e cosa fare

bambini iperattivi

I bambini sono una forza della natura, hanno un’energia inesauribile e non stanno mai fermi, ma a volte questo comportamento può nascondere un disturbo. Chi sono i bambini iperattivi? Come comportarsi?

Le giornate dei bambini sono scandite da corse, giochi, salti, lotte ed esplorazioni, ma questo comportamento normalissimo potrebbe nascondere un problema.

L’iperattività nei bambini si manifesta con caratteristiche specifiche che vale la pena conoscere per gestire la situazione al meglio e assicurare una buona qualità di vita al piccolo.

Bambini iperattivi VS vivacità

Quando un bambino è iperattivo? Il significato di iperattivo collima per certi versi in quello di vivace: il piccolo è curioso, corre, si muove, si guarda intorno e tocca tutto.

Il bambino vivace è capace di controllare o comunque variare il suo comportamento in conseguenza a un ambiente nuovo o ad un rimprovero.

Al contrario, il bambino iperattivo è affetto da un Disturbo da Deficit dell’Attenzione con Iperattività che lo porta a essere disattento, impulsivo e iperattivo. Per questo, oltre a non riuscire a controllare la propria dinamicità, ha problemi a concentrarsi.

Bambini iperattivi: sintomi

Il bambino iperattivo mostra sintomi ben precisi che permettono di distinguere l’iperattività da altri problemi comportamentali.

L’iperattività nei bambini si manifesta con un movimento continuo, una difficoltà a stare fermi, un’incapacità di attendere il proprio turno e una difficoltà a tenere il passo con gli altri durante un gioco.

Il loro non stare fermi neanche un attimo li porta a graffiarsi, a cadere e quindi a farsi male più degli altri bambini. Inoltre non riescono ad inserirsi socialmente.

A questo quadro sommario, si aggiungono altri disturbi a grappolo: dal ritardo nel parlare ai disturbi dell’apprendimento, fino all’arrivo di tic.

Cause dell’iperattività

Le cause dell’iperattività nei bambini non contemplano la mancanza di educazione o la metodologia educativa, ma assumono i tratti di un problema di natura neurobiologico.

Ancor oggi non sono state chiarite del tutto le cause di tale disturbo, ma si suppone un mal funzionamento dei neurotrasmettitori del sistema nervoso centrale alla base dell’iperattività.

Inoltre, secondo vari studi settoriali, l’evoluzione del disturbo sono correlati alla dimensione sociale e all’ambiente educativo.

Cosa fare in caso di iperattività?

I sintomi dell’iperattività nei bambini vengono spesso confusi con la vivacità dei bambini piccoli, lasciando spazio a una diagnosi tardiva intorno ai sei anni (cioè quando iniziano ad andare a scuola).

Tra gli strumenti utili per gestire l’iperattività, c’è la terapia educativa mirata che coinvolge il piccolo e tutta la famiglia. L’obiettivo è fornire dei nuovi strumenti di espressione e modelli di comportamento.

Da un lato, i bambini imparano a controllarsi e limitare la loro iperattività, mentre, dall’altro lato, i genitori capiscono come affrontare alcuni comportamenti e prendono spunti di condotta.

È possibile intervenire anche sulla durata dell’attenzione, sulle strategie di apprendimento e sulle funzioni di tipo esecutivo.

Dal canto loro, invece, gli insegnanti devono essere informati della situazione in modo da attuare tecniche mirate e una gestione diversificata di spazio e lavoro per aiutare il bambino iperattivo.

Nel caso in cui la situazione non dovesse migliorare, però, lo specialista può anche decidere di prescrivere dei farmaci nei bambini più grandi.

 

 

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