Beauty e Benessere

Dieta chetogenica: cos’è, cosa mangiare e controindicazioni

dieta chetogenica

Se ne parla sempre più spesso sul web: la dieta chetogenica viene esaltata da molti e criticata da altri.

La chetogenica sembra essere l’ultima moda in fatto di benessere e dimagrimento ma – come per ogni tipologia di regime alimentare – è bene comprenderne in cosa consiste e qual è l’impatto sul proprio organismo, sempre con l’aiuto di uno specialista in nutrizione.

La dieta chetogenica è stata utilizzata per la prima volta nel 1920 per curare i pazienti affetti da crisi frequenti di epilessia, riscontrando che gli attacchi si riducevano durante il digiuno. Più recentemente, è impiegata invece nelle diete dimagranti per la grande obesità, in quelli situazione cliniche in cui è necessario un rapido dimagrimento, e nel caso di specifiche patologie (quali – ad esempio – Alzheimer o sindrome dell’ovaio policistico).

Ricca di proteine e grassi, ma povera di carboidrati, viene spesso somministrata anche a chi fa molto sport – specialmente ai body builder- per bruciare in fretta i lipidi e conservare e definire la massa magra.

Ma, prima di addentrarci nell’argomento, cosa si intende effettivamente per dieta chetogenica?

Cos’è la dieta chetogenica

La dieta chetogenica – detta anche dieta keto – è un regime alimentare che riduce in modo drastico i carboidrati, aumentando di contro le proteine e soprattutto i grassi. Lo scopo principale di questo sbilanciamento delle proporzioni dei macronutrienti nella dieta è – fondamentalmente – quello di costringere l’organismo ad utilizzare i grassi come fonte di energia.

In presenza di carboidrati, infatti, tutte le cellule ne utilizzano l’energia per svolgere le loro attività. Per cui, se questi vengono ridotti di molto, esse cominciano ad utilizzare i grassi, tutte tranne le cellule nervose che non hanno la capacità di farlo.

Per questo motivo, si avvia un processo detto chetosi: si formano cioè delle molecole chiamate corpi chetonici, questa volta utilizzabili dal cervello.

In genere, la chetosi si raggiunge dopo un paio di giorni con una quantità giornaliera di carboidrati di circa 20-50 grammi, ma queste quantità possono variare su base individuale.

Dieta chetosi cosa mangiare

L’aspetto più importante per raggiungere lo stato di chetosi, quindi, è mangiare alimenti che non contengano carboidrati, limitare quelli che ne apportano pochi ed evitare i cibi che ne sono ricchi.

Infatti, i principi base della dieta chetogenica sono essenzialmente:

  • Ridotto consumo dei carboidrati, in quanto essi contengono glucidi e sono il carburante delle nostre cellule, soprattutto i neuroni. In assenza di essi – come detto – l’organismo “brucia” i grassi per ottenere l’energia necessaria;
  • Aumento dell’assunzione di proteine e grassi, senza però aumentare le calorie totali. I grassi devono essere ricchi in polinsaturi – che derivano da alimenti quali frutta secca, olio extravergine di oliva – mentre, gli aminoacidi presenti nelle proteine di derivazione animale, sono necessari per produrre il glucosio utile all’organismo.

cibi da introdurre per una corretta chetosi dieta sono dunque i seguenti:

  • Proteine: carne rossa e carne bianca, affettati (bresaola, prosciutto crudo magro), pesce azzurro, salmone e formaggi magri;
  • Grassi: frutta secca, olio di oliva extravergine;
  • Carboidrati a basso indice glicemico: broccoli, asparagi, funghi, sedano, fragole, melone, avocado.

Mentre gli alimenti proibiti sono: i carboidrati ad alto indice glicemico derivati dal frumento (quali pasta, pane, biscotti, pizza), riso, legumi, gelati, succhi di frutta.

Una linea guida per una corretta chetogenica prevede una ripartizione energetica così distribuita: 10% da carboidrati, 15-20% da proteine e 70% – o più – da grassi.

Dieta chetogenica funziona ?

Le diete chetogeniche possono comportare sia dei vantaggi che degli svantaggi.

Tra i pro più riconosciuti – anche da alcune celebrità che hanno dichiarato di aver adottato questo schema dietetico – c’è appunto la possibilità di perdere peso, bruciando accumuli ed eccessi. Questo beneficio non solo comporta un miglioramento a livello estetico, ma è anche salutare per tutti coloro che soffrono di patologie correlate al sovrappeso.

Oltre a ciò, c’è anche un’altra componente: la stabilizzazione dell’umore. Il corpo in chetosi, infatti, non più “influenzato” dalle fluttuazioni glicemiche, favorirebbe il buon umore. Chi riesce a superare la prima fase, spesso afferma di sentirsi carico di energie, motivato e allegro.

Gli ormoni che aiutano a stabilizzare l’umore servono anche a favorire un effetto anoressizzante, cioè una naturale limitazione dell’appetito, che ovviamente aiuta se l’obiettivo è la perdita di peso. Sul web ormai si possono trovare moltissime ricette dedicate alla dieta keto.

Nonostante i diversi vantaggi, allo stesso tempo la chetogenica sottopone anche l’organismo ad uno stress continuo e non salutare, motivo per cui, se mal progettata – in particolare quando è distribuita male o risulta essere eccessivamente restrittiva – dev’essere modificata o sostituita con altre strategie alimentari meno pericolose ed ugualmente efficaci. Per questo è fondamentale rivolgersi sempre a degli specialisti che siano in grado di valutare e analizzare le proprie esigenze ed il proprio fabbisogno.

Come si può dedurre, dunque, oggi il successo della dieta chetogenica è legato soprattutto alla sua efficacia nel ridurre il peso e curare diverse patologie, ma è importante sottolineare che non si tratta di un regime semplice da seguire, in quanto basta sforare anche di poco – in termini di carboidrati – per indurre l’organismo a bloccare la chetosi ed a utilizzare di nuovo la sua fonte energetica preferita, che è data appunto dagli zuccheri.

Chi ha seguito questa dieta – che in genere viene proposta per periodi brevi, fatti di poche settimane – dichiara di avere una grande energia una volta raggiunto lo stato di chetosi. Ma i giorni che precedono questo evento sono caratterizzati a volte da stitichezza, stanchezza e nausea. Inoltre, non ci sono prove che – sul lungo periodo – i risultati ottenuti siano migliori e più duraturi di quelli raggiunti con una dieta bilanciata.

Una volta poi raggiunto l’obiettivo della perdita di peso, è comunque importante mantenere uno stile di vita attivo: la giusta alimentazione e l’incremento dell’attività fisica – sia essa aerobica o anaerobica – rappresentano infatti le basi per non tornare a fare i conti con i chili di troppo.

Per tale motivo, come ribadito più volte, questo regime alimentare va fatto solo sotto controllo medico di uno specialista in nutrizione. Con la salute non si scherza!

Foto di Jenna Hamra da Pexels