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Yoga per il reflusso: le posizioni utili per migliorare la digestione

Il malessere causato dal reflusso gastrico rappresenta un ostacolo allo svolgimento delle più normali attività quotidiane. Per affrontare questa fastidiosa condizione da un punto di vista olistico, ovvero prendendo in considerazione il sistema mente-corpo nel suo insieme, lo Yoga può divenire un grande alleato.

Vediamo allora quali sono le posizioni utili per migliorare la digestione e, più in generale, riequilibrare l’organismo anche con lo scopo di prevenire il reflusso.

Gli esercizi dello Yoga: un valido rimedio per il reflusso

Chi soffre di reflusso gastrico non dovrebbe trascurare il peso che la sedentarietà ha sull’insorgere del malessere. Tra le forme di  regolare attività fisica che possono rappresentare un toccasana per il corpo e per la mente, ci sono in particolare alcuni esercizi di Yoga particolarmente utili.

In realtà, più che di esercizi si dovrebbe parlare di asana. Sono queste, infatti, le protagoniste della pratica yoga: posizioni apparentemente statiche da tenere (a seconda degli stili e delle necessità personali) per una certa quantità di respiri o anche di minuti. Una regolare pratica delle asana, in generale, aiuta molto a prevenire e gestire lo stress e le ansie, fattori questi ultimi che incidono in maniera rilevante nel provocare il reflusso.

Per iniziare col giusto piglio, il primo passo è quello di svolgere questi semplici esercizi in  uno spazio ordinato e luminoso della casa, possibilmente una zona le cui dimensioni permettano di muoversi con libertà senza incontrare oggetti o i mobili circostanti, e dove sia possibile rimanere in tranquillità. Una volta che ci si è procurati un tappetino, si può iniziare.

Asana semplici e potenti

Tra le varie posizioni utili a dare immediato sollievo dal fastidioso reflusso, c’è la cosiddetta “posizione del bambino” (Balasana in sanscrito). Si tratta di una semplice asana di riposo, in cui ci si deve inginocchiare sul tappeto, unendo gli alluci e allontanando tra loro le ginocchia, per poi piegarsi in avanti di modo da condurre la fronte a contatto con il pavimento.

Questa posizione va mantenuta per circa 30 secondi, compiendo dei respiri lenti e profondi, di modo da sciogliere la tensione e alleviare l’irritazione che affligge lo sfintere esofageo.

Un’altra facile posizione da assumere è quella del cane a testa in giù (Adho Mukha Svanasana in sanscrito), forse la più nota e comune tra le asana dello yoga. Partendo dalla quadrupedia, spostare leggermente indietro le ginocchia e poi, premendo bene le mani sul tappetino e verificando che siano parallele tra loro e in linea con le spalle, spingere il bacino verso l’alto fino a formare una sorta di V rovesciata con il corpo.

Una volta entrati in posizione, si può piano piano cercare di distendere le ginocchia e portare i talloni a terra, ma è più importante orientare gli ischi verso l’altro, premere le mani a terra e distendere tutta la schiena, mentre si respira con lentezza inspirando ed espirando dal naso.

Anche la più vigorosa e scenografica posizione del “Guerriero II“, o Virabhadrasana II, è un valido antidoto contro il reflusso. Si parte in piedi a gambe ben divaricate e piedi inizialmente paralleli tra loro e anche al bordo corto del tappetino, per poi distendere le braccia fino ad avere la punta delle dita in linea con le spalle.

Da qui, ruotare di 90 gradi il piede destro e piegare il ginocchio fino ad averlo esattamente sopra la caviglia. Mantenendo il busto dov’è, ruotare solo leggermente la testa in modo da orientare lo sguardo oltre la mano destra. Rimanere in posizione per alcuni respiri, con i piedi ben radicati a terra, le braccia sempre ben distese, e poi ripetere dall’altro lato con il piede opposto.

L’utilità delle asana e alcuni preziosi consigli

Molte delle posizioni yoga agiscono anche sull’autostima, a cominciare da quest’ultima: la posizione del Guerriero, infatti, esprime fierezza e solidità. Ma non solo: migliorando l’elasticità e il tono muscolare, il corpo si sarà pronto per ristabilire quella connessione con la mente che non sempre è attiva, fattore quest’ultimo molto importante per domare in maniera ottimale il reflusso gastroesofageo.

Per approfondire la conoscenza dei disturbi legati al reflusso, delle cause di questa condizione e dei possibili rimedi per il reflusso ci sono fortunatamente anche diversi portali specializzati per esempio  Stopreflusso.it, ricco di informazioni su come gestire e prevenire questo malessere.

Comprendere le cause che scatenano il reflusso, infatti, è uno tra i primi passi da compiere per avere un quadro chiaro ed esaustivo della propria situazione: tanto i sintomi quanto le cause del reflusso possono variare da persona a persona.  Indipendentemente dalla causa determinante il reflusso, poi, esistono una serie di accorgimenti da adottare se l’obiettivo è ridurre il disagio.

Per prima cosa, è opportuno evitare il consumo di bevande alcoliche o gasate, i cui effetti sono quelli di gonfiare lo stomaco e disturbare il processo digestivo. Inoltre, si ricorda che mangiare lentamente e masticare accuratamente il cibo aiuta a prevenire l’insorgenza del reflusso, e in più se si ha il vizio del fumo è opportuno abbandonarlo quanto prima.

Sembrerà strano, infine, ma anche l’abbigliamento è un fattore di cui occorre tenere conto se si vuole limitare l’insorgenza del reflusso. Infatti è opportuno scegliere degli indumenti comodi e non stretti, evitando per esempio i jeans o i pantaloni troppo attillati che possono comprimere il girovita causando problemi digestivi.